domenica 14 aprile 2019

Maestro Luigi

Dopo qualche anno mi accingo a riprendere la pubblicazione di post con l'obiettivo di confrontarmi sul tema dell'educazione scolastica con genitori ed insegnanti.
Con tutti quelli che lo vorranno, in realtà.
Vorrei anche dare qualche traccia per capire come funziono, da dove vengono le mie scelte e quali sono i miei obiettivi in educazione, quindi cercherò di scrivere dei molti temi che riguardano il lavoro dell'insegnamento.

giovedì 31 maggio 2012

"Distruggere la prigione, mettere al centro della scuola il bambino, liberarlo da ogni paura, dare motivazione e felicità al suo lavoro, creare intorno a lui una comunità di compagni che non gli siano antagonisti, dare importanza alla sua vita e ai sentimenti più alti che dentro gli si svilupperanno.."

Suona molto seventy perchè è seventy. Ma se oggi diamo lo stesso peso alle parole di Monti e di Buffon significa che quella battaglia non era stata vinta.
Ma non ancora persa.

domenica 6 maggio 2012

Scorrettezze


22 Febbraio 2012

Non riesco a dormire, sto pensando troppo forte: oggi è stata una giornata importante.

Ad una mamma.
Ti devo confessare che sono stato "scorretto" con tua figlia.
Qualche giorno dopo aver finito la mia supplenza sono tornato a completare alcuni registri. 
Ero in classe durante la lezione con la nuova collega e, prima di andarmene, ho scritto a matita sul suo banco, sotto ai suoi occhi, le seguenti parole: "Ricordati sempre di essere corretta". La mia scorrettezza era duplice perchè, oltre a comunicarle un messaggio educativo in una forma che però lo contraddiceva, ciò veniva anche da uno che non aveva neanche più titolo per essere lì. Ma non contento, dopo qualche secondo son tornato indietro e ho corretto la mia frase:"Ricordati sempre di NON essere corretta". 
Grave scorrettezza, vero?
Ovviamente avevo un motivo per farlo.
Qualche tempo prima, quando ero ancora in servizio, tua figlia aveva avuto un comportamento scorretto. Non ti preoccupare, non ha fatto niente di male nè a sé nè ad altri, ma era un comportamento intenzionale, come se avesse proprio voluto fare qualcosa di scorretto. Non l'avevo sgridata però le avevo spiegato perchè non volevo lo facesse, ma questo non l'aveva fermata. Ci avevo riflettuto su e il giorno dopo le avrei detto qualcosa, ma lei mi ha preceduto: mi ha detto che aveva capito che, nonostante avesse avuto i suoi motivi per comportarsi così, quel comportamento non era corretto e quindi non lo avrebbe più fatto.
Non sono in grado di spiegarti il tono con cui me lo ha detto, ma quello che io ho capito dietro a quelle parole sì: Prima ancora che lo facessi io, lei aveva già giudicato le sue stesse emozioni, responsabili del suo comportamento, e il verdetto era: colpevoli.
Si dà il caso che io, dopo aver passato mezza vita a giudicarmi colpevole delle mie emozioni, abbia finalmente capito di essere (e di essere sempre stato) innocente.
E si dà quindi il caso che mai, per nessun motivo al mondo, giudicherò qualcuno colpevole delle sue emozioni.
E si dà infine il caso che mai lascerò che un bambino abbia paura di essere giudicato da me.
Piuttosto preferisco essere "scorretto".

martedì 6 marzo 2012

Il maestro deve fare il maestro anche fuori dalla scuola?

Qualche giorno fa sono andato a trovare i bambini di una classe nella quale avevo lavorato pochi mesi prima, e che mi erano rimasti affezionati.
Mi sono presentato all'uscita, così ho invitato i genitori a venirmi a trovare in massa a casa con i bimbi (abito in una cascina, me lo posso permettere!).
Sono anche andato al parchetto lì vicino e sono rimasto con bimbi e genitori a parlare di scuola e non solo.
Mi sono inoltre accorto del particolare attaccamento di alcuni, che il mio comportamento "fuori ruolo" non inibiva.
Io penso che ai bambini vada insegnato che tutti (noi e loro) siamo persone che, in determinati momenti della vita e auspicabilmente per propria scelta, decidono di ricoprire dei ruoli più o meno strutturati, ma che non ci dobbiamo identificare con essi: io posso svolgere più o meno bene il mio ruolo di maestro, ma NON SONO un maestro. SONO una persona che in quel momento FA il maestro. E che può decidere che un'ora dopo invece ad esempio, FA il musicista. Credo si debba insegnare ai bambini ad essere coerenti come persone, e non come alunni. Tantopiù che sono convinto che, come tutte le persone, anche i bambini VOGLIONO essere coerenti come persone.
Coerente come persona significa più o meno sentire che le proprie idee coincidono con le proprie emozioni. Significa mettere d'accordo la ragione con il cuore.
Quindi io me ne frego bellamente dell'opinione (che è invece quella prevalente) che dice che il "maestro deve fare il maestro", e dopo aver fatto il maestro vado al parchetto a giocare con quelle persone che poco prima avevano fatto i miei alunni e a chiacchierare con quelle altre persone che poco prima avevano fatto i loro genitori.
Sbaglio?